lunedì 11 febbraio 2013

Svezzamento... mettiamo un po' d'ordine nella nostra testa!


Oggi rispolveriamo in parte la macchina del tempo per un viaggio che, anche se iniziato nel passato, siamo sicuri diventerà anche del futuro perchè, considerata la mole di informazioni, è un argomento che ci accompagnerà per molti mesi ancora.
Tutto è iniziato a metà dicembre scorso, quando abbiamo cominciato ad informarci sullo svezzamento convinti che da lì a due mesi sarebbe iniziato anche per Gioia.

Premesso che in Internet trovi tutto e il contrario di tutto, che i libri sostengono chi una corrente, chi un'altra, pensavamo di avere almeno una certezza riguardo al momento in cui iniziare, ossia dal sesto mese compiuto. Pensavamo?! Si, perchè anche questa certezza ci è stata prontamente offuscata dalla nostra pediatra che, all'inizio della visita periodica, ancora prima di visitare la nostra bimba, ha guardanto il calendario e ha esordito dicendo "Gioia ha già quattro mesi e mezzo quindi da domani potete iniziare con la frutta e dopo dieci giorni la prima pappa!". A quel punto, non abbiamo potuto ascoltare e basta, ma timidamente le abbiamo ricordato che Gioia era allattata in modo esclusivo al seno e che , non avendo problemi di crescita e considerando anche quanto sostenuto dall'organizzazione mondiale della sanità, la nostra intenzione era quella di continuare in quel modo fino al sesto mese. Alla nostra affermazione ha subito ribatutto, sostenendo che queste erano le linee guida di qualche anno fa e che l'approccio più recente consigliava di iniziare precocemente in modo da aiutare il bambino ad imparare a deglutire, così da arrivare preparati al sesto mese; in quel momento infatti il solo latte non sarebbe più stato sufficiente e sarebbe stato troppo tardi farlo abituare alle pappe, con la conseguenza di denutrizione del bambino. Cosa dovrebbero fare quindi dei genitori davanti a queste parole? Seppur poco convinti, appena usciti dallo studio della dottoressa siamo andati a comprare le prime due confezioni di omogeneizzati di pera e mela e ce ne siamo tornati a casa.
Tra le quattro mura del nostro nido siamo rinsaviti e abbiamo cercato di mettere un po' di ordine a tutte le informazioni che affollavano la nostra testa.

Prima di tutto abbiamo recuperato le linee guida dell'oms sull'argomento (scaricabili qui in pdf, purtroppo solo in inglese/spagnolo/francese) e a pagina 10 ci è sembrato chiaro che l'allattamento esclusivo al seno fosse vivamente consigliato fino al sesto mese:

Traduzione: LINEA GUIDA - praticare l'allattamento esclusivo al seno dalla nascita fino al sesto mese, e introdurre ALIMENTI COMPLEMENTARI al sesto mese (180gg), continuando con l'allattamento.

La pagina 11 è stata poi è un'ulteriore conferma; per non dilungarci troppo, ci limitiamo a tradurre la parte che abbiamo sottolineato in rosso (anche perchè ormai in internet con i traduttori online possiamo tradurlo tutti facilmente):

Traduzione (sottolineatura rossa): poichè i cibi complementari introdotti prima del sesto mese TENDONO A SOSTITUIRE L'ALLATTAMENTO al seno, il gruppo di esperti ha concluso che,  i potenziali effetti benefici sulla salute, ottenuti con l'introduzione dei cibi complementari al sesto mese , sono superiori ad ogni rischio eventuale..
Comunque per chi fosse interessato ad un veloce riassunto in italiano del contenuto delle linee guida può trovarne uno qui.

A quel punto avevamo quindi ritrovato la nostra certezza sul momento in cui iniziare lo svezzamento, ma non ci siamo fermati lì e lasciato internet per un momento, abbiamo ripreso in mano il libro che stavamo leggendo in quei giorni ("Svezzamento secondo natura" di Michela Trevisan, che presto inseriremo nella pagina LIBRI UTILI) e alle pagine 48 e 49 abbiamo trovato altri chiarimenti:


Ritornando su internet e navigando qua e là abbiamo trovato diversi genitori che si sono posti il nostro stesso dubbio, proprio dopo che il pediatra li aveva indirizzati verso uno svezzamento precoce.
Tra i tanti siti e forum di genitori ci siamo imbatutti in quello di autosvezzamento.it , dove in questo post sono riusciti a riassumere in modo molto chiaro quello che i vari organismi internazionali sostengono. Qui abbiamo scoperto che esiste anche un documento in italiano del Ministero della Salute, che ancora una volta conferma di iniziare lo svezzamento, o parlando in termini più corretti, di iniziare l'introduzione di cibi complementari, dopo il sesto mese. Questo documento di 36 pagine descrive le RACCOMANDAZIONI STANDARD DELL'UNIONE EUROPEA PER L'ALIMENTAZIONE DEI LATTANTI E DEI BAMBINI FINO AI TRE ANNI.
Senza aggiungere commenti personali, ci limitiamo a riportare di seguito alcuni estratti relativi allo "svezzamento", sottolineando in rosso quello che riteniamo più significativo:



A quel punto non avevamo bisogno di altre informazioni e facendo un nostro personale bilancio abbiamo concluso che le motivazioni a sostegno del sesto mese prevalgono su quelle di chi sostiene lo svezzamento precoce. Conseguenza: abbiamo riposto gli omogeneizzati nella credenza pensando che li avremmo utilizzati di lì a due mesi.

Da questa prima certezza, siamo poi partiti con l'approfondimento di come doveva avvenire lo svezzamento e qui ci si è aperto un mondo che però lasciamo ad un'altro post. In questo momento ci limitiamo ad anticipare che il nostro punto di partenza sul come farlo è stato quello di fare un giro virtuale di tutti i continenti, scoprendo così che esistono "infiniti" modi per introdurre i cibi complementari e, dando una lettura a questo documento, è proprio il caso di dire: paese che vai... svezzamento che trovi.

Con quanto scritto sopra non intendiamo sminuire il lavoro dei pediatri, nè sostituirci a loro, nè tantomeno generalizzare. Siamo convinti che il loro supporto ai genitori sia assolutamente utile e necessario, ma siamo altrettanto convinti che spesso preferiscano un modo veloce e standardizzato di gestire alcune situazioni senza prendere in considerazione le reali esigenze del singolo bambino.  Ci rendiamo conto che forse un approccio di questo tipo richiederebbe troppo tempo, ma potrebbe essere fatto un primo passo in avanti cercando di fornire ai genitori maggiori informazioni, in modo che siano più consapevoli delle esigenze del bambino. Si potrebbe iniziare da piccole cose; ad esempio il documento del ministero della salute potrebbe essere consegnato ad ogni famiglia già in ospedale.

In conclusione  possiamo dire che, dopo più di due mesi di letture sullo svezzamento, siamo sicuri che la nostra ricerca non è ancora finita, ma abbiamo capito che, quando le informazioni sono troppe e contranstanti, quello che serve di più è il buon senso dei genitori ... e speriamo che il nostro sia buono!. 


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