giovedì 4 aprile 2013

L'ottavo mese: quando anche una crisi è sinonimo di crescita!

La scorsa settimana abbiamo ricevuto gli auguri di Pasqua da pampers (questo è l'unico risultato ottenuto per aver partecipato ai vari concorsi "vinci una scorta di pannolini per un anno") e in allegato alla e-mail c'erano i link ad alcuni articoli utili per genitori. Uno di questi era intitolato così: Ottavo mese: perche ha paura degli estranei? 

Il titolo dell'articolo ci ha fatto sentire subito chiamati in causa perchè, sebbene Gioia abbia compiuto 8 mesi solo ieri, è già da un po' di tempo che mostra la sua "paura" nei confronti degli estranei (o di chi non vede molto spesso, anche se estraneo non è).


Per questo abbiamo subito cliccato sul link e letto l'articolo. Così, leggendo queste parole:
 "Tuttavia, ancora non è capace di capire che se la mamma va via, o se lui resta solo in una stanza, poi lei tornerà da lui in seguito"
abbiamo scoperto che fanno parte di questa crisi anche  le piccole "tragedie greche" che Gioia interpreta da una settimana, ogni volta che mi allontano da una stanza (anche solo per andare in bagno).

Un'ulteriore conferma a questa reazione l'ho trovata anche in questo articolo di quimamme:
"Per questo anche una breve separazione lo getta nello sconforto. D’altronde il bambino non ha chiaro il concetto dello spazio e soprattutto non ha il senso del tempo, non può capire che la persona ‘torna subito’: per lui cinque minuti o un’ora non fanno differenza".

Ma non divaghiamo e torniamo alla paura dell'estraneo. Dobbiamo ammettere che, pur non sapendo della crisi dell'ottavo mese, avevamo immaginato che Gioia stesse attraversando una normale fase di crescita, ma è anche vero che, in alcuni momenti, abbiamo pensato che forse avesse un carattere un po' più sensibile rispetto ad altri bambini (questo comunque non è da escludere visto che dai racconti delle zie anche papà 3G da piccolino era molto "mammone").

Chiaramente, inserendo "crisi dell'ottavo mese" in google si ottengono una miriade di risultati e leggendo qua e là scopro qui che questa fase viene anche chiamata "seconda nascita", perchè "intorno all’ottavo mese il bambino,  non si percepisce fuso con la madre ma inizia il suo cammino verso la coscienza di sè".
Come dicevo prima, Gioia ha iniziato questa crisi dà un po' di tempo e se riflettiamo bene, il tutto è cominciato verso i 6 mesi. Quello che ci è sempre sembrato strano è che se andiamo in luoghi affollati (come ad esempio un centro commerciale o un ristorante), nononostante la moltidudine di persone che ci circonda, lei continua ad essere tranquilla e sorridende; quando invece andiamo a casa di qualcuno o qualcuno viene a casa nostra (esclusi i nonni e gli zii che vede quasi giornalmente), iniziano le sue piccole crisi e si calma solo in braccio a me o al suo papà e, spesso, solo se ci allontaniamo in un posto un po' più silenzioso e appartato (anche qui è esclusa la sua zia Stella che, nonostante veda molto raramente, riesce a calmarla).
Ormai ci siamo abituati e "arresi" alla realtà dei fatti, continuando a pensare che prima o poi passerà.

Ieri però, senza volerlo, l'argomento è tornato sotto i nostri occhi e abbiamo trovato due risposte ai nostri dubbi.
Al compimento di ogni mese di Gioia leggiamo solitamente un particolare paragrafo di un libro, per scoprire quali sono i traguardi di crescita che ci aspettano.
Il libro in questione è lo Sviluppo neuropsicologico del bambino. La conoscenza del bambino nel suo ambiente naturale di vita (di Roberto Carlo Russo - Casa Editrice Ambrosiana) che ci ha gentilmente prestato la nostra nipotina Marta.
Nel paragrafo dedicato alle tappe evolutive dall'ottavo al decimo mese scopriamo che:
  • è vero Gioia ha iniziato la sua crisi dell'ottavo mese al sesto:
"il fenomeno più significativo di questo periodo, che ci conferma l'avvenuta separazione del Sè dalla madre, è l'angoscia per l'estraneo o angoscia dell'ottavo mese, così come la definì Spitz (1958) e, di norma compare nell'8°-10° mese, ma a volte anche al 6° mese"
  • nei posti affollati probabilmente lei capisce che gli sconosciuti non sono li per prenderla in braccio:
"in presenza di una persona estranea, soprattutto se questa si avvicina a lui mostrando interesse, e specialmente se cerca di prenderlo in braccio, il bambino entra in una crisi di angoscia accompagnata da pianto..... Tale comportamento si ripete più volte ed è come se non potesse fare a meno di rivedere quell'immagine...
Il bambino può essere calmato solo con l'allontanamento dalla causa d'angoscia e con le cure consolatorie della madre o di persona familiare facente le stesse funzioni."

A questo punto quindi non resta che tranquillizarsi, soprattutto perchè queste crisi significano che Gioia sta crescendo e che, come scopriamo continuando la lettura, il suo processo evolutivo si sta preparando ad affrontare quello che avverrà nei prossimi mesi:
"l'angoscia dell'estraneo comparendo prima dell'inizio della deambulazione, prepara in anticipo il bambino a diffidare di ciò che non conosce e che potrà conoscere con l'aiuto dell'adulto o per esclusiva propria sperimentazione agita con cautela"
Come tutte le cose naturali, prima o poi, anche questa fase passerà e nel frattempo noi continuiamo a cercare di tranquillizzarla, senza forzarla troppo completamente d'accordo su quanto troviamo scritto sempre nell'articolo di quimamme:
"Non c’è niente di preoccupante nella ‘chiusura’ che il bimbo manifesta attorno all’ottavo mese. Si tratta di una reazione assolutamente normale e che, anzi, ne testimonia lo sviluppo intellettivo. Per questa ragione il consiglio è non dare eccessiva importanza ai suoi atteggiamenti - magari ‘etichettando’ il cucciolo come timido e pauroso - e soprattutto non forzare il piccolo a socializzare. Piuttosto che incitarlo a non avere paura degli estranei e di ciò che è nuovo, è meglio lasciare il bambino tranquillo e mostrare con l’esempio che non c’è nulla da temere. Vedendo mamma e papà accogliere il nuovo arrivato in maniera amichevole, si sentirà rassicurato e pian piano supererà la diffidenza. "
 E voi come avete, o state, affrontando la crisi dell'ottavo mese?

6 commenti:

  1. Hai ragione!piccoli drammi che sono piccole crescite!!!
    ps il patato da bravo "maschietto" ci e' arrivato un po' dopo a questa fase ma adesso fa il "mammone" e se cambio stanza mi segue gattonando anche se il papa' e' li' con lui!devo dire che un po' gongolo!;)

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  2. ... in realtà anche io mi sto godendo il momento, perchè se è vero che le femminucce sono più "papone" che "mammone", prima o poi avrà occhi solo per lui! ;-)

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  3. Anche noi ci siamo in pieno con la nostra bimba! Per fortuna si consola abbastanza facilmente.
    L'unica persona con cui piange sempre disperatamente alla sola vista è la sua bisnonna (mia nonna). Io cerco di andare a trovarla abbastanza spesso, sperando che la mia piccola prenda confindenza (vedo che mia nonna ci rimane abbastanza male), ma per ora proprio non ne vuole sapere. Spero che questa fase passi presto...

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    1. Immagino... considerato che la vostra Coccinella è una "blog-sorellina" di Gioia... ;-)

      Nel ns caso con la bisnonna ci ha stupito... l'ha vista la prima volta a 3 mesi e mezzo ed eravamo "preoccupati" di come Gioia l'avrebbe accolta (soprattutto perchè ci sarebbe dispiaciuto, come dici tu, farla rimanere male) ... è stata una sorpresa vederla andare in braccio senza piangere e continuare a farlo senza problemi anche in piena crisi ottavo mese...
      I bambini sono veramente imprevedibili e mi sa che anche se così piccolini hanno già le loro simpatie!

      Aspettiamo pazientemente che passi questa fase...;-))

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  4. il Pistacchio all'alba del quattordicesimo mese non ha mai avuto veramente questa fase. Sarà l'abitudine al nido dai quattro mesi (quando ci ripenso mi fa molta impressione)? Bho. Fatto stà che andrebbe via con chiunque, la qual cosa non è poi così salutare appunto. Certo è facile dire socevole è bello, ma come menzioni tu è invece sano che sviluppino una certa cautela nei confronti dell'estraneo.

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    1. Buon giorno mamma Squa! :-)

      Siccome so che non ami sentirti dire "Beata te... ma che bravo bambino che hai.." non te lo dirò...;-)

      Mi viene solo da pensare che come ci sono i bambini che anticipano la fase, ci sono anche quelli che non l'attraversano proprio o magari la evitano perchè abituati fin dai primi mesi a stare in mezzo a più persone ...

      Noi abbiamo famiglie numerose, ma è anche vero che la maggior parte della giornata (per ora) Gioia la passa da sola con me... se a questo aggiungiamo il dna del papà mi sa che la crisi dell'ottavo mese, iniziata al sesto, durerà ancora un po'! ;-)

      Buona giornata!

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